CASARANO CALCIO 1927

E' MORTO IL CAVALIERE FILOGRANA, I vostri pensieri

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casarano calcio 1927
CAT_IMG Posted on 7/8/2011, 10:25 by: casarano calcio 1927




di Enzo SCHIAVANO
E' morto il cavaliere Antonio Filograna, una delle figure più importanti dell'economia meridionale. L'imprenditore, 88 anni, fondatore dell'industria calzaturiera "Filanto", si è spento ieri sera, intorno alle ore 21, nella sua villa di Casarano situata sulla collina della Madonna della Campana, alla periferia della città. Le condizioni di salute di Mesciu Ucciu (come veniva popolarmente chiamato), a causa di un male incurabile, erano precarie da alcuni anni, ma negli ultimi venti giorni si erano particolarmente aggravate. Ieri sera, infine, Mesciu Ucciu non ha avuto più la forza di resistere al male che dilaniava il suo organismo ed "è spirato serenamente", come ha commentato uno dei suoi dipendenti più fidati. La camera ardente sarà allestita nella chiesetta della Fondazione "E. Filograna". I funerali si svolgeranno lunedì o martedì.
Il via-vai di gente sulla collina, in particolare vicini alla famiglia e all'azienda, era cominciato intorno all'imbrunire. Le persone che casualmente si trovavano nei paraggi avevano capito subito che quella frenesia riguardava il cavaliere e la sua salute. In città tutti infatti sapevano che le sue condizioni erano gravi. Quando verso le 20.30 è arrivato il parroco si è capito che "Filanto" stava per abbandonare la vita terrena. Nel momento in cui è spirato l'imprenditore aveva accanto a sé il Antonio Filograna-Sergio, nipote ma figlio adottivo, da tempo designato erede del gruppo industriale, e la moglie Katia Gorga, che dirige la Fondazione "E. Filograna", un'altra delle intuizioni di Mesciu Ucciu.
Al capezzale dell'imprenditore c'era anche il dott. Pierpaolo Torsello, che lo ha seguito costantemente in questi mesi, e alcuni tra i più fidati collaboratori del "Gruppo Filanto", come il capo del personale Gigi Prete, il nipote Rocco Filograna, la direttrice della catena di negozi con il marchio dell'industria casaranese. Alle 23:30 è arrivato il fratello gemello di Mesciu Ucciu, Ubaldo Filograna, insieme alla moglie e alle figlie Maria Antonietta e Patrizia (già dirigenti del gruppo) e a Michele Zonno, che è stato per alcuni anni Direttore Generale del "Gruppo Filanto" nel delicato periodo della crisi del settore.
La notizia si è sparsa in un baleno per l'intera città. La gente, tanti cittadini, molti suoi ex dipendenti, diversi tifosi della locale squadra di calcio, che grazie a Filograna ha partecipato per anni ai campionati professionistici, hanno cominciato una specie di pellegrinaggio verso la collina della Madonna della Campana. La zona a parcheggio della piazzetta di fronte alla chiesetta (recentemente ristrutturata per ricordare il sindaco William Ingrosso, che proprio in quel punto subì l'incidente d'auto che lo portò alla morte) era completamente invasa dalle auto. La scena è bellissima e quasi commovente: i cittadini arrivano, si fermano come se volessero un'improvvisata veglia e si raccontano gli aneddoti e le storie che li hanno in qualche modo coinvolti con il grande imprenditore.
«E' morta la Storia di Casarano» ha affermato uno dei cittadini convenuti sulla collina. E non ha tutti i torti perché Antonio Filograna ha scritto una pagina importante non solo della città, ma dell'intero Meridione d'Italia. Egli, infatti, tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso, riuscì a fondare e gestire una delle industrie più grandi del Sud d'Italia. Il calzaturificio Filanto, nel periodo della sua massima espansione, aveva 3.100 dipendenti e produceva circa 50.000 paia di scarpe al giorno creando fatturati di centinaia di miliardi di lire. Per diversi anni Filanto è stato il più grande calzaturificio d'Europa, una fabbrica con standard più asiatici che occidentali.
Ma il paragone riguardava solo la struttura perché il salario degli operai – e di questo Filograna ne è stato sempre orgoglioso – era sicuramente di livello europeo. Garantire salari decorosi a 3.000 famiglie e al resto del grande indotto significava ricchezza e benessere economico. Non è un caso che Casarano e i comuni del Capo di Leuca hanno cominciato a percepire che questo benessere stava svanendo in coincidenza della crisi che ha colpito il settore calzaturiero, cominciata intorno alla metà degli anni Novanta e tuttora in corso. Lui si rifiutava di pronunciare la parola "crisi", lo faceva solo quando era costretto. In quel termine vedeva il segno della sua sconfitta. Mandare a casa centinaia di operai, le "maestranze" come continuava a chiamarle, è stato sicuramente una delle decisioni più sofferte della sua vita da imprenditore. Non è del tutto sbagliato affermare che con la morte di Filograna tramonta definitivamente un sistema che è resistito finché è rimasto attivo nella sua amata fabbrica.


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CASARANO - Se n’è andato in silenzio, senza clamore, l’in - ventore della Filanto, il re della scarpa «made in Salento». Il commendatore Antonio Filograna è morto ieri sera intorno alle 19. La notizia ha subito fatto il giro della città provocando, come è ovvio, forte emozione. Filograna, infatti, è stato il protagonista assoluto della storia di Casarano negli ultimi cinquant’anni sia in campo economico che in quello sportivo ed amministrativo.

Da tempo il commendatore aveva lasciato le redini dell’azienda nelle mani del figlio adottivo e si era alquanto defilato anche se il suo carisma è rimasto presente fino alla fine. Nell’ultimo periodo le sue condizioni erano diventate critiche e lo hanno inevitabilmente portato all’epilogo di ieri sera.

Antonio Filograna era nato il 2 giugno del 1923 a Casarano ed a Casarano ha legato indissolubilmente la sua esistenza. Decisivo, agli inizi degli anni Cinquanta del secolo scorso il suo incontro con le scarpe. Ha cominciato vendendo scarpe nei mercati di paese ma ha subito capito che la sua missione era un’altra. E’ nata così la Filanto, diventata in poco tempo - alla fine dello scorso secolo - un impero con oltre 3000 dipendenti e 300 miliardi di vecchie lire di fatturato. Poi la crisi del calzaturiero e la diversificazione degli impegni ma la Filanto è rimasta il «marchio» stesso della sua esistenza.

Una esistenza caratterizzata da momenti esaltanti come quelli vissuti alla guida del Casarano calcio che ha portato a sfiorare la promozione in serie B, ed altri drammatici. Per otto mesi, infatti, da novembre 1980 a giugno 1981 ha vissuto la terribile esperienza del sequestro a scopo di riscatto. Ma a segnarlo ancora di più, probabilmente, è stata la tragica morte dell’allora sindaco William Ingrosso, medico personale del commendatore, travolto dalla sua stessa auto che aveva appena parcheggiato davanti alla casa di Filograna, che lo avava chiamato per una visita di controllo.

Negli ultimi anni Antonio Filograna, dopo aver lasciato tutte le cariche, ha svolto un ruolo di «affettuoso consigliere». La sua grinta ed il suo carisma, però non sono venuti mai meno. Ad una altra sua creatura, il commendatore è stato sempre legatissimo; la Fondazioni Filograna. Non sorprende, perciò, il fatto che la camera ardente verrà allestita proprio presso la sede della Fondazioni. Un desiderio, anzi un ordine, da lui stesso più volte ribadito. I funerali dovrebbero essere in programma domani, ovviamente a Casarano.
 
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1 replies since 6/8/2011, 22:52   1067 views
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